ACQUA, 10 RISPOSTE CHE NON CONVINCONO
Replica al coord. Prov.le. PD Moreno VESCHI su Accordo Acam - Hera
La Spezia, 10 dicembre 2010
Ho letto le risposte del segretario del PD alle nostre 10 domande contro la privatizzazione del servizio idrico. Ritengo necessaria una replica poiche’ le motivazioni non convincono. (convocheremo dopo le Festivita’ un pubblico incontro cui auspichiamo sia presente anche il PD).
Se il PD e’ contrario alla privatizzazione, non si comprende come nel Comune della Spezia non abbia votato la proposta di modifica statutaria in tal senso ( modifica approvata da centinaia di Comuni in Italia secondo i contenuti richiesti dal Forum mondiale sull’acqua ), ne’ abbia approvato, nelle sedi istituzionali e come da noi richiesto, la richiesta di MORATORIA ( approvata sempre da centinaia di Comuni in Italia tra i quali quelli dell’associazione Comuni Virtuosi )
E’ vero che la eliminazione degli ATO (dove sono presenti tutti i Comuni) provochera’ altri danni. Ma e’ altrettanto vero che, anche con la presenza degli ATO ( come accaduto fino ad ora ), i gravi effetti della gestione privatistica dell’acqua non sono stati risolti. Valga come esempio la realta’ toscana (ove impera il sistema di gestione di tipo privatistico). Pur in presenza dei Comuni, le perdite del servizio idrico sono tra le piu’ alte in Italia ( tra il 40 e il 47% - media nazionale del 34% - rapporto al Parlamento del Conviri 2009 ). Nel 2009 la spesa media nazionale per il servizio idrico era di 253 euro/anno famiglia. In Toscana 330 euro/ anno famiglia. Nell’elenco delle dieci citta’ piu’ care in Italia nel 2009 ci sono ben sette citta’ toscane. ( Milano e’ la meno cara ( 106 euro/anno famiglia ) e il suo servizio e’ gestito interamente dal pubblico - nonostante Milano sia amministrata dal centro destra … ). In Toscana gli investimenti rendicontati nella media di nove anni hanno avuto una percentuale di realizzo media del 83,4% ( con punte al ribasso di neppure il 50% di investimenti realizzati in qualche anno ) e cio’ nonostante l’aumento piu’ elevato delle tariffe. Riguardo alla qualita’ dell’acqua dal 2003 al 2009 la regione Toscana e’ ricorsa al regime delle deroghe ( cioe’ avere la possibilita’ di erogare acqua che supera i parametri limite per certe sostanze potenzialmente nocive ) in tutti gli anni per solfati, arsenico, boro, cloriti, trialometani.
Perche’ accade cio’ ? perche’ e’ il gestore che detta la politica tariffaria senza un controllo efficiente dei Comuni. ( il gestore puo’ essere anche in mano pubblica, ma se il sistema che usa e’ quello societario privato le conseguenze sono le stesse della gestione privata pura – vedasi la nota vicenda ACAM ) e questo valga anche come replica alla risposta relativa alla presunta miglior pubblicizzazione proposta dal PD e relativa alla pubblicizzazione delle sole reti.
E’ poi, a nostro avviso, profondamente errato considerare la gestione del servizio idrico come una qualsiasi diversa azienda. Se la misura di efficienza del gestore si basa sui ricavi – come sostiene il PD – cio’ e’ in aperta contraddizione con le necessarie misure per il risparmio di una risorsa fondamentale per le generazioni future : se risparmio acqua il gestore non ricava gli utili previsti e quindi o aumenta le tariffe o va in perdita. Il massimo profitto confligge con gli interessi e i diritti della collettivita’.
La nostra proposta ( tornare alle municipalizzate ) prevede la ripubblicizzazione dell’intera catena dell’acqua : dalle reti alla gestione, quindi dagli investimenti alle tariffe, al controllo sulla qualita’ delle acque. Il tutto tramite finanziamenti a valere sulla fiscalita’ generale ( chi ha di piu’, paga di piu’ ) e con gestione pubblica partecipata dai cittadini e dai lavoratori.
Rino Tortorellli
COMITATO PROMOTORE SPEZZINO
email : CITTADINANZATTIVA.LI@LIBERO.IT
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